Una domanda che si pone Bill Briggs, CTO di Deloitte Consulting, scrivendo per Techcrunch. L’idea di una casa domotica, o di apparecchi intelligenti che riescono a soddisfare molte delle nostre necessità da remoto semplicemente utilizzando un collegamento Wi-Fi, è piuttosto allettante. Ma è davvero così necessario?
Briggs mette in guardia sul rischio di un flusso eccessivo di dati, che potrebbero fuorviare i progetti originali e mandare in stallo alcuni processi, invece di incrementare le opportunità di business. Il segreto, secondo Briggs, sta nell’affiancare l’efficienza di apparecchi collegati a internet alla creazione di valore per l’individuo.
Creare valore è ciò che fa realmente la differenza in ogni innovazione. Innovare non vuol dire solo inventare qualcosa che non esisteva prima, ma vuol dire anche modificare il proprio modo di pensare, l’attitudine che ciascuno ha verso il mondo, l’approccio verso gli altri per migliorare lo status quo.
Questo è lo spirito che vogliamo trasmettere ai nostri studenti in LUISS. Vogliamo che siano “contagiati” dalla voglia di migliorare il proprio mondo e quello degli altri; vogliamo che inventino nuove cose, ma che sappiano anche re-inventarsi; vogliamo che escano dall’università con la consapevolezza che creare valore arricchirà innanzitutto loro stessi. E che dunque i robot siano solo complementi al contributo che daranno a cambiare il presente, plasmando il futuro.
The Internet of some things.